Kalanka

ColoreKalanka

Kalanka

Che colore sono oggi ?

Che caratterino!
A chi non è mai capitato di sentirselo dire? Vanto o difetto?
Io direi, menomale che ne ho uno, eppure colorato!

Scherzi a parte, quando ci viene chiesto quale sia il nostro colore preferito, la risposta molto spesso viene dalla nostra personalità. Le domande più difficili sono forse quelle che parlano di te, meglio farlo con le immagini, ma ancora di più coi colori.

La parola colore deriva dal sanscrito, kalanka = ‘macchia scura’ e lo troviamo nella stessa radice greca, kelainòs = ‘oscuro’, come pure nel latino celare = ‘nascondere’, nel senso di rendere oscuro. Strano come una realtà luminosa e briosa, indichi invece una radice fatta di oscurità e mistero. Eppure un senso ce lo ha, poiché il colore è il mezzo più antico per conoscere se stessi, per andare in profondità. I primitivi già iniziarono a farne uso per decorare o lasciare segni ove andassero e vivessero, si pensi alle caverne ricche di geroglifici, ma in principio la vita dell’uomo era regolata da due fattori, fuori dal suo controllo: la notte e il giorno, l’oscurità e la luce. I colori associati a questi ambienti erano il blu scuro del cielo e il giallo lucente della luce del giorno. Per l’uomo primitivo l’attività regolatrice prendeva due forme, di attacco e di difesa, anch’esse regolate da due colori, l’azione (conquista) del rosso e la passività (conservazione) del verde.

Questo o quell’altro?

Prima del XIX secolo erano conosciuti solo pochi tipi di pigmenti, per lo più di origine organica e molto costosi. Centinaia di migliaia di molluschi davano la vita perché un imperatore potesse sfoggiare la sua tunica porpora di Tiro. E’ stato solo negli ultimi 100 anni che il quadro è cambiato. Grazie alla sintesi dei coloranti di anilina e agli ossidi dei metalli, oggi abbiamo centinaia e migliaia di colori disponibili per tutti gli scopi. Il colore è un legame universale, mai scontato e c’è sempre un perché quando scegliamo quello, o quell’altro.

i colori sono i ‘dottori’ della nostra anima
Ti va un t… est ?

Il colore ci può aiutare nella ricerca del nostro benessere e come scriveva Dante, ‘nel mezzo del cammin di Nostra Vita’, (magari evitiamo di ritrovarci nella selva oscura, che dite?) c’è sempre un aiutino che arriva a noi. Uno strumento degno di nota è il Test dei colori ideato dallo svizzero Max Luscher. Sembra di giocare a Uno, il celeberrimo gioco di carte, di fatto è proprio così, ma con una marcia in più. Tra una serie di 8 tasselli coloratissimi, ne rimarrà 1 soltanto, il vostro colore ‘oscuro’, quello che è nascosto nella vostra grotta dell’anima, che vuole semplicemente essere riconosciuto e portato alla luce. E quasi sempre è l’opposto del vostro preferito, ma il bello è che cambia ogni giorno!

Dopo il test vi sorprenderete come esso sia stato in grado di offrirvi indicazioni utilissime circa la vostra fisiologia, la sorgente di tensione, i compromessi che fate e pure le vostre aspettative! Quindi chiedimi che colore mi piace e ti dirò…

chi sono!

Coucou,
Madama Olivea

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